Riot Studio Palazzo Marigliano - Napoli
Ciro Longobardi, pianoforte
musiche di Luc Ferrari
Exercises d’improvisation (1977)
À la recherche du rythme perdu (1978).
Il concerto sarà l’occasione per la presentazione a Napoli del cd Luc Ferrari Exercises d’improvisation,
edito da Stradivarius.
Questo disco contiene la registrazione dal vivo di un concerto tenuto il 17 dicembre 2011 presso l’Area Sismica di Forlì.
Il live sarà un suggestivo dialogo tra pianoforte e basi elettroniche su cd, la musica dal vivo interagirà con la musica preregistrata lasciando spazio all’improvvisazione. Le basi degli Exercises di Ferrari sono costituite da campi armonici tonali sui quali l’interprete-improvvisatore, Ciro Longobardi, è impegnato a costruire la parte pianistica.
Ciro Longobardi, uno dei più apprezzati solisti del repertorio contemporaneo non solo in Italia, pianista dalla precisione lineare e dal singolare rigore interpretativo, ha ricevuto ampi consensi per la sua profonda e unica ricerca nell’ambito dei linguaggi musicali contemporanei. Durante il concerto al Riot realizzerà musiche di Luc Ferrari (1929-2005), pioniere nel campo della creazione elettroacustica: Exercises d’improvisation (1977) e À la recherche du rythme perdu (1978) per pianoforte e nastro. Lo sfondo sonoro – originariamente su nastro magnetico, oggi su compact disc - rappresenta una sempre nuova sollecitazione per l’interprete, che si trova a gestire in maniera aperta i materiali del compositore con un costante apporto creativo. Il musicista è invitato a improvvisare sulle basi elettroniche create dal compositore, eseguendo con la più assoluta libertà la musica che desidera. Una ricerca di immaginazione, senso del ritmo, intuizione musicale che, usando le parole di Ferrari, il rispetto rigoroso della partitura ha limitato nell’interprete.
“Ciò che ha attirato la mia attenzione e spinto a lavorare a una mia realizzazione de Exercises d’improvisation (1977) di Luc Ferrari, è la grande libertà creativa concessa ai réalisateur pur all’interno di confini ben definiti, spiega Ciro Longobardi. Come il dualismo irrisolto tra scrittura e improvvisazione, dualismo che rispecchia la mia personale esperienza. Musicista classico, non jazzista ma improvvisatore, ho ritenuto di essere un possibile réalisateur. L’idea di lavorare sugli Exercises per strumenti e nastro covava da tempo. È maturata nell’ambito dell’attività di improvvisatore che svolgo parallelamente a quella di interprete grazie soprattutto alla militanza nell’Ensemble Dissonanzen di Napoli. Con loro ho avuto la possibilità di lavorare con grandi improvvisatori-compositori come Alvin Curran, Michel Godard, Marc Ribot, Stefano Scodanibbio, Markus Stockhausen, per citare solo alcuni nomi. A un certo punto però ho sentito l’esigenza di misurarmi con questa pratica in maniera finalmente autonoma.”